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Fundraising ed elezioni USA: la vittoria di Obama era scontata

Per chi si occupa di fundraising ovvero di raccolta fondi professionale, la vittoria di Obama era davvero scontata. Perché? Per un motivo semplice e molto banale: ha raccolto per la sua campagna elettorale più fondi del suo avversario.

Il binomio “fondi e voto” è vincente al 90%. Se ti sostengo, ti voto. Per questo negli USA il fundraising è il muro portante di ogni campagna elettorale, a partire da quelle per rappresentante di classe al liceo.

Il generale, il fundraising non è solo necessario per coprire le spese per la comunicazione, gli spostamenti, lo staff, i consulenti, ecc, ma è il segno di quanto i cittadini si fidino di un candidato. Infatti, anche negli USA, il dato sui fondi raccolti dal candidato è pubblicizzato al pari (o forse anche di più) del suo programma elettorale.

Questo discorso non vale sono per gli Stati Uniti, ma anche per molti Paesi europei e la ricerca comparativa sul “fundraising e people raising per la politica in Italia, USA e Regno Unito” che ho realizzato nel 2010 lo dimostra ampiamente.

Solo in Italia non funziona così (almeno per ora) . Ultimamente, il massimo è stato raccogliere fondi sul web per pagare la benzina del camper di Renzi. Non parliamo poi delle ultime elezioni regionali in Sicilia: libera offerta, come durante la messa.

Le tecniche di fundraising e di people raising per la politica sono tante e devono essere necessariamente differenziate per target, livelli di sostegno e di comunicazione. Improvvisare o copiare in maniera maldestra serve a poco.

Non bastano le cene per raccogliere fondi, esiste molto altro…e non parlo della tombola, della lotteria o della pesca di beneficenza…

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