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#Fundraising per la #politica n° 94: tutti i numeri di Hillary Clinton

In politica, fundraising, vuol dire partecipazione attiva. Lo sanno molto bene negli Stati Uniti e in tanti altri Paesi europei, Italia a parte dove l’argomento è quasi tabù.

La signora Clinton ha lavorato molto per trovare fondi. Naturalmente si è servita di professionisti e ha centrato, per ora, il suo obiettivo. Ad oggi ha raccolto ben 289.073.368 dollari. Somme che devono essere necessariamente dichiarate all’autorità governativa che si occupa dei controlli sulle raccolte di fondi (in Italia non esiste nulla di simile..). Oltre alle entrate devono essere dichiarate sempre le uscite e anche i debiti (sembrerà strano ma ha circa 600.000 dollari di spese non pagate).

Da dove arrivano i fondi? Da piccole donazioni singole pari a 40.109.653 dollari (il 20%) e 144.784.185 di grandi donazioni individuali (il 72%) e poi ci sono i fondi raccolti dai comitati PAC. Dai dati pubblicati risulta che la signora Clinton non ha quasi mai utilizzato fondi propri. Vuol dire che ha chiesto ai donatori di sostenere, in toto, la propria campagna elettorale e questo non per mancanza di fondi (ha una dichiarazione dei redditi a sei zero) ma perché il fundraising vuol dire partecipazione! Chi dona fondi, darà poi anche il suo voto perché si sentirà parte del sistema di scelte. Il donatore è il finanziatore di un sogno, di un programma elettorale, di uno stile di vita proposto dal candidato, di un futuro prossimo.

Perché nel nostro Paese è così difficile far passare questo tipo di messaggio?

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