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Dal dire al fare: quando il #fundraising porta buoni frutti

Certe volte bisogna essere un po’ matti e avere delle “visioni” per arrivare a realizzare un sogno. Si deve partire dal presupposto che quel sogno si realizzerà, senza sé e senza ma.
Partire da zero e creare qualcosa per tutta la comunità è un gesto di fratellanza e amore per il prossimo, che va al di là delle religioni o dei colori politici. Per questo, il volontariato è davvero una macchina prodigiosa e l’Italia è un Paese fortunato.
Ancora oggi, il cuore degli italiani (ma anche di tanti stranieri che vivono nel nostro Paese) è abbastanza grande per non lasciare indietro nessuno e così, un giorno di tre anni fa, un gruppo di semplici cittadini decise che doveva dotare la propria comunità di un centro di aggregazione per tutti, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, disabili e non. Decise che doveva fare quello che spesso le Istituzioni non fanno o non possono più fare. E l’impegno assoluto gli ha dato ragione e dove tre anni fa c’era un rettangolo di terra, oggi c’è un edificio moderno, innovativo, funzionale aperto a tutti. Capirono che solo il fundraising poteva portare, nel tempo, i frutti necessari per realizzare il loro sogno. E così è stato.
In questa storia, il dove e il quando contano poco, conta invece l’esempio. Poche persone hanno lavorato alacremente, sacrificando affetti, tempo libero e lavoro, per lasciare qualcosa alla propria comunità. Raccogliere oltre un milione e mezzo di euro non è una passeggiata, ma quando si è uniti e si percorrono le strade giuste, allora tutto è meno difficile.

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