BeAfundraiser!

Il #fundraising, il tempo e gli investimenti che non vogliamo fare

In una grande città trovo affissi una serie di manifesti (anche in formato maxi) e locandine di un’associazione di volontariato. Tutti contengono tre messaggi: “raccontano” i 40 anni di dell’associazione, il suo grazie ai donatori e l’invito al dono del 5 per 1000.  Più una frase che si potrebbe considerare l’appello ad agire: “aiutaci ad aiutare”

Quarant’anni di attività non sono pochi. Sicuramente tanti manifesti e locandine avranno avuto un costo considerevole e l’associazione se ne aspetta un ritorno. Avranno investito in stampa e in spazi pubblici ma, a mio avviso, non in comunicazione e tantomeno in fundraising.

Il motto “aiutaci ad aiutare” dice molto e scatta una foto della situazione dell’associazione.

Mi auguro che in quarant’anni avranno usato anche altro, avranno usato talmente tanti appelli da essersi ridotti a quello più diffuso, abusato e comune. È se la produzione del materiale dovesse essere stata “casalinga”, allora la situazione peggiora, perché dopo 40 anni (ma anche dopo 2) il concetto di investimento dovrebbe essere entrato nel DNA di ogni associazione che guarda al futuro.

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