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Il #fundraising: dieci anni in venti minuti

10th-birthdayDieci anni passano in venti minuti, giusto il tempo di guardare vecchie immagini su un power point durante la festa per il decennale di un’associazione di volontariato. Viaggio con questi amici dal giorno della loro costituzione. Ricordo ancora le battute nello studio del notaio. Quella stanza era pieno di testi sacri, immagini di Madonne e Santi, candelabri, ceri. Sembrava una sacrestia e noi scolaretti curiosi.

Conoscevo le malattie neurodegenerative perché ne erano affetti alcuni miei familiari ma non c’era mai stata l’occasione di confrontarsi con altri che assistevano persone con gli stessi problemi. Oggi li chiamiamo caregiver.

Dieci anni fa, almeno dalle nostre parti, servivano informazioni, confronto, ascolto, conforto. La parola “neurodegenerativo” era termine medico e basta. Partì tutto da un neurologo. Mi disse che voleva andare oltre i servizi della struttura pubblica e offrire ai pazienti e alle loro famiglie quello che mancava. Così, nel suo studio, insieme ad altre cinque persone, nacque l’associazione.

E poi sono passati gli anni. Dieci anni. Abbiamo fatto tanto, forse tantissimo. Alfonso, Maddalena, Antonio, Luigi, Rosa,..e a tanti altri amici che ci sono o ci sono stati. Grazie a loro ho scoperto che le persone possono essere felici con poco. L’evento di maggior successo? Forse quello apparentemente più banale: l’annuale tombolata natalizia in reparto. Tra sedie a rotelle, pigiami e qualche flebo, due ore di gioco passano velocemente.

Ho notato che quando una malattia neurodegenerativa si impadronisce di un corpo, le persone diventano tutte uguali. E così durante i nostri viaggi sociali, le famose gite fuoriporta, nessuno fa distinzioni. Non conta il passato. Conta quel momento.

Resilienza è un’altra parola che ho imparato da loro. Ieri sera al decennale, seduto in platea, guardavo certi soci. Li ho conosciuti che camminavano da soli e discutevano con una verve polemica da sindacalisti navigati. Oggi tremano, barcollano, sono curvi e non riescono a parlare bene. Eppure, ieri sera c’erano tutti.

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