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Il 2 per 1000 ed il fundraising per la politica

 

Sono state consegnate le ultime dichiarazioni dei redditi. Quale sarà il bilancio per il 2 per 1000, il 5 per 1000 e l’8 per mille? Purtroppo, il 2 per 1000 sarà ancora il fanalino di coda..

In Italia, a partire dal 2017, il finanziamento pubblico ai partiti è stato progressivamente abrogato a favore di quello privato. In sostituzione dei contributi pubblici, la nuova normativa ha previsto un meccanismo di benefici basati sulle detrazioni fiscali e sulla destinazione volontaria del 2 per 1000.

Il 2 per 1000 doveva essere una delle “cure” per l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Non lo è stato e forse non lo sarà mai. Perché? Perché ai partiti non interessa il 2 per 1000 e di riflesso, non interessa nemmeno ai contribuenti.

Non voglio fare di tutta l’erba un fascio e mi limiterò a far parlare i dati.

Solo il 4,89 % dei contribuenti destina il 2 per 1000 ai partiti. Al contrario, il 40% destina il 5 per 1000 al Terzo Settore. Ormai sono passati anni dalla sua istituzione e l’aumento annuale è meno di un punto percentuale. Di questo passo, per raggiungere i numeri del 5 per 1000, ci vorranno trentacinque anni.

Cosa manca per far funzionare il 2 per 1000? La volontà. La volontà dei partiti che continuano ad improvvisare campagne di fundraising che poco hanno dei principi del fundraising e molto invece della raccolta delle monetine. Sicuramente, i partiti hanno bisogno di finanziarsi ma evidentemente preferiscono percorre altre strade. La speranza è che siano strade piene di luci e non di ombre.

Il fundraising manca nei partiti italiani e la Democrazia, lo sappiamo bene, ha un costo elevato.

Manca nei partiti italiani la formazione del proprio personale dirigente. Una volta c’erano le scuole di partito, una volta.

Nel 1954, un signore che si chiamava Amintore Fanfani e che da poco era stato eletto quale segretario della Democrazia Cristiana disse che in ogni comune d’Italia, dove erano presenti una farmacia e la stazione dei Carabinieri, doveva esserci una sede della Democrazia Cristiana. Aveva capito che serviva fare people raising. Oggi, causa mancanza di fondi, le sedi dei partiti si chiudono e la comunicazione tra militanti si limita ai social e al web (e molto ci sarebbe da dire) alla TV, ai giornali (per quei pochi che ancora li leggono) e alla radio. La conseguenza è che il tesseramento è in caduta libera.

Cosa fare? In primis far capire agli italiani perché è fondamentale destinare il 2 per 1000 ai partiti. Questo lo potrebbero fare tutti i partiti insieme, investendo in comunicazioni comuni. Chiedere la destinazione del 2 per 1000 vuol dire mettere insieme tre parole: problema, soluzione ed appello. Se manca questo, ogni campagna è inutile.

Si deve chiedere sapendo però di dover raccontare pubblicamente come i fondi sono stati spesi. Questo vuol dire non limitarsi ad una pagina del bilancio, ma a comunicare in maniera chiara, diretta e semplice, a tutti, come è stato utilizzato il denaro raccolto dal 2 per 1000.

Fare campagna per il 2 per 1000 vuol dire farla per mesi e non solo ad aprile e maggio.

Per fare campagna per il 2 per 1000 si devono fare investimenti. Se vuoi far soldi devi spendere soldi.

Delegare: se vuoi fare campagna per il 2 per 1000 devi affidarti a chi queste cose le sa fare. Chi non ha competenza ha un problema di asimmetria informativa. O si affida e quindi si fida, oppure meglio desistere.

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