Corsi di fundraising: meglio chiarirlo prima

Sul numero 25 del settimanale VITA del 1° luglio 2011, è possibile trovare la “guida universitaria 2011” relativa al Non Profit. Ho letto l’intervista al prof. Marco Musella, Preside della Facoltà di Scienze Politiche e docente dell’Università Federico II° di Napoli nonchè organizzatore, sempre a Napoli, di un corso dal titolo: “corso di perfezionamento in politiche e strategie di fund raising”.

Il prof. Musella dichiara: “..non è un corso orientato sulle tecniche di fundraising. Ad esempio si studia il diritto privato delle fondazioni a livello teorico, pensando che questa sia una leva per pensare poi strategie di fundraising”. Se ho ben capito, questo corso è utile o a chi fa già il fundraiser oppure a chi, dopo questo corso, dovrà per forza seguire un altro corso “pratico” in tecniche e principi di fundraising.

Fa bene il prof. Musella a chiarire queste cose, specialmente quando gli studenti non conoscono le differenze tra teoria e pratica nel fundraising e non sono in grado di comparare e valutare i programmi, i docenti e gli insegnamenti offerti.

Se, cito: “…non è un corso orientato sulle tecniche di fundraising”, sarebbe opportuno modificare o integrare quello che c’è scritto sul sito web dell’Università (oggi 19/09/2011), nella pagina dedicata alla presentazione del corso, dove si può leggere:

“Obiettivi e finalità: il percorso formativo è finalizzato all’acquisizione delle seguenti competenze: a) conoscenza delle diverse fonti di finanziamento acquisibili dalle P.A. e dalle ONP e ONG; b) conoscenza della legislazione in materia di fund raising; c) progettazione di campagne di raccolta dei fondi, in relazione ai diversi contesti di reperimento; d) conoscenza delle tecniche per la progettazione di interventi locali, nazionali e comunitari; e) la progettazione e la raccolta dei fondi in ambito di cooperazione internazionale e in ambito sanitario”.

link: http://www.unina.it/studentididattica/postlaurea/perfezionamento/dettagli.jsp?cont=283

Comments (3)
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  • massimo coen cagli

    Quanta improvvisazione: Adesso che va di moda tutti si buttano a fare corsi sul fund raising o copiando il lavoro di qualcun altro o inventandosi tematiche e metodologie improbabili.
    Forse sarebbe il caso di metterli sotto controllo.
    Con tutto il rispetto dell’Università Federico II, ma come li individuate i bisogni e gli obiettivi didattici?
    Grazie per la segnalazione

  • Raffaele Picilli

    Parlando in generale, credo che Assif, l’associazione italiana dei fundraiser professionisti, dovrebbe offrire a chi vuole fare formazione, una serie di indicazioni chiare per valutare la qualità di un corso, i vantaggi, gli svantaggi, il placement, ecc.
    Per scegliere un corso in fundraising, sicuramente è importante conoscere il C.V. dei formatori proprio per capire quanto possano essere preparati per formare altri fundraisier.