La consulenza in sanità: intervista ad Annalisa Lalumera

Riporto articolo a firma di Francesca Mineo pubblicato sul sito web di EUconsult Italia:

L’anno 2020 per EUconsult Italia si apre a Firenze giovedì 30 gennaio con il primo workshop regionale dal titolo “La consulenza per i servizi socio-sanitari: il punto alla luce della riforma del terzo Settore”. L’incontro, organizzato dia soci Annalisa Lalumera e Fabio Lenzi, si terrà dalle 10 alle 14 alla sede del CESVOT – Centro Servizi al Volontariato della Toscana, in via Ricasoli 9 (pochi minuti a piedi dalla stazione ferroviaria Santa Maria Novella).

La giornata sarà dedicata alla specificità del ruolo del consulente nell’ambito socio sanitario (Annalisa Lalumera), con un focus sull’importanza della comunicazione organizzativa (Elena Piani) e sulla consulenza di direzione (Fabio Lenzi). Seguiranno gli interventi di Bianca Borriello sulla progettazione della comunicazione e di Alessandro Cafiero dell’Associazione Italiana Formatori sugli scenari della formazione.

Abbiamo chiesto alcune anticipazioni alla socia Lalumera che ha maturato lunga esperienza come consulente nella Pubblica amministrazione in generale e nella Sanità pubblica.

Puoi anticipare quali sono oggi per un consulente le principali criticità nell’avvicinare un cliente di questo tipo?
Presentarsi come consulente in Pubblica Amministrazione o ancora di più, in Sanità Pubblica è veramente qualcosa di complesso: non perché dall’altra parte non riconoscano la necessità di un aiuto esterno, ma per la burocrazia e gli impedimenti che fanno da sempre parte delle PA. Non è possibile infatti firmare consulenze per esigenze di spending rewiew e quindi bisogna trovare altri sistemi di collaborazione. Importante poi è far capire da subito che la progettazione finalizzata alla raccolta fondi va preventivata e messa in pratica, non solo per singoli progetti ma per l’innovazione e il cambiamento culturale dell’ente stesso

Se dovessimo confrontare le nostre esperienze nazionali con quelle europee, nello stesso settore, quali differenze potremmo riscontrare?
Differenze enormi! Se pensiamo solo a tutti i progetti nella Sanità nei paesi anglosassoni, noi siamo veramente molto indietro. Da una ricerca fatta dal centro Studi per il NonProfit, su un totale di 1251 strutture sanitarie italiane, meno del 5% risulta utilizzare tecniche di fundraising per la raccolta fondi e solo per la ricerca scientifica. Pensiamo invece a quanti progetti si potrebbero portare avanti nelle nostre strutture sanitarie con la partnership pubblico-privato.

Quale valore dare alle competenze specifiche dei consulenti nel settore sanitario?
Il fundraising nel settore socio-sanitario è un nuovo ruolo professionale dalle molteplici prospettive. Sono in aumento gli enti assistenziali e socio sanitari che si affidano a professionisti della progettazione e della raccolta fondi per lo sviluppo e l’implementazione delle proprie attività. Il fundraising è un ambito di lavoro connotato da diverse prospettive che ben si presta a supportare la stessa governance degli enti. Per essere consulenti nella Sanità pubblica però, bisogna conoscere e considerare tutti gli aspetti etici e burocratici che la caratterizzano.

Informazioni – Per partecipare è necessaria prenotarsi entro il 27 gennaio, inviando e-mail a info@euconsultitalia.org con copia bonifico bancario a copertura delle spese organizzative: 25€ non soci, 15€ soci.

Intervista a cura di Francesca Mineo, ufficio stampa EUconsult Italia.