Prima di parlare del bookshop più bello del mondo, sono necessarie alcune premesse riguardo i termini bookshop e museo:
- Il bookshop è “negozio dei libri”. Tanti musei sono forniti di un bookshop, o più genericamente di un gift shop, un negozio solitamente posto poco prima dell’uscita in cui i visitatori possono acquistare stampe, piccoli ricordi, oggettistica da regalo, ecc.
- Museo: “Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.” Definizione di Museo di ICOM – International Council of Museums, Praga 2022
Un bookshop a cosa serve? Solo a vendere oggetti?
Concordo pienamente su quanto scritto su sadesign.it “È piuttosto intuitivo dire che il bookshop è il luogo dove il pubblico museale solitamente, al termine di una visita attraverso le opere o l’architettura di un museo, di una galleria, di una pinacoteca o di un sito archeologico, ricerca il prolungamento dell’esperienza appena vissuta sotto forma di un oggetto.”
Ed ecco che un bookshop, se ben allestito, diventa un prolungamento dell’esperienza e presenta l’offerta di prodotti che ricollegano il visitatore a quanto da poco visto, ascoltato, toccato, assaggiato…dipende dal museo.
Il bookshop non può essere un semplice negozio, una vetrina dove esporre oggetti (spesso banali) ad uso e consumo dei visitatori. Deve essere un mondo a parte, ricco di contenuti.
Ancora da sadesign.it “Infatti è necessario comprendere che il pubblico ricerca nell’oggettistica museale un ricordo tangibile della sua visita e un’istituzione culturale deve essere pronta ad interpretare questo desiderio, al fine di essere più attrattiva e soddisfare oltre che l’esigenza culturale di conoscenza e informazione anche quella esperienziale. È per questo motivo che parliamo di marketing esperienziale, fenomeno che sta prendendo sempre più piede”
Ed eccoci al bookshop più bello del mondo, quello del National Palace Museum di Taiwan: il museo nazionale della Repubblica di Cina, e ha una collezione permanente di oltre 700.000 pezzi di antichi manufatti e opere d’arte cinese, che lo rende uno dei più grandi al mondo. La collezione comprende oltre 8.000 anni di storia cinese.
Cosa ha di particolare il loro bookshop? Tutto. Per prima cosa gli spazi: ampi, luminosi, centrali. Prodotti in vendita esclusivi (presenti anche sul ricchissimo e-shop online). Nessun oggetto è banale. Non lo sono le tazze o le penne né tantomeno le stampe che propongono.
Molti oggetti sono realizzati ad hoc: stampe raffinate, perfette copie di quelle che si possono trovare all’interno del museo, editoria, prodotti di cancelleria, oggettistica per la tavola e la cerimonia del tè. Nelle immagini allegate si può vedere una sezione parziale delle sale. In esposizione non solo oggetti, ma strumenti per perseverare il ricordo della visita.
Allo shop è poi collegata la caffetteria/ristorante che propone alcune bevande e piatti tipici della tradizione taiwanese. Se acquisti online devi avere la “membership” del museo. Così facendo, ottieni uno sconto sugli acquisti e risparmi sulle spese di spedizione. Questo consente al museo di ampliare il proprio database, conoscere meglio i suoi visitatori e naturalmente fidelizzarli.
Nessun paragone possibile con il British Museum, il Louvre o il MET a New York. Chi si occupa di bookshop dovrebbe farsi un giro al National Palace Museum.