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Il nome giusto per una nuova associazione?..ovvero Anna Esposito della a’panettiera.

L’altro ieri, ho letto un manifesto funebre. “rea_bosco_di_latifoglieE’ deceduta Anna Esposito, detta a’panettiera”. Così mi è venuto in mente questo post…non sono impazzito. Continuate a leggere.

Tra le tante Anna Esposito, la defunta era quella detta: “la panettiera”. Forse aveva una panetteria o forse aveva abitato accanto ad una panetteria…comunque, grazie al secondo nome, era individuabile senza errori.

Spesso in una grande città come in un piccolo centro, un cognome è molto diffuso…ed è facile trovare molti casi di omonimia.

Per evitare confusione, generalmente al nome si accompagna un nomignolo o un secondo nome. Maria Rossi detta Mariella…Vincenzo Bianchi detto Gerry…ecc.

Fine della premessa.

Un gruppo di amici si unisce e fonda una nuova associazione. Al consulente, spesso si chiede un aiuto per trovare il nome giusto. Quante volte mi sono trovato (o sicuramente vi sarete trovati) di fronte a questa domanda.

Purtroppo, non è facile…Per vari motivi.

A mio parere, il nome dev’essere breve, collegato o collegabile alla mission, facilmente ricordabile, evitare termini complessi o non comprensibili dai più, non inflazionato, non banale e non coperto da diritti vari (già registrato, protetto da leggi apposite…ecc).

Esempio pratico: associazione di volontariato “la foglia d’oro”.

Che sarà mai? Gli amici della margarina?…no, è un’associazione di quartiere nata per la tutela e la valorizzazione di un parco urbano che si trova lungo una strada denominata “foglia d’oro”.

A questo punto, per chiarire da subito la mission dell’associazione, sarebbe meglio usare un sottotitolo (un secondo nome…un nomignolo…tipo a’panettiera..) che accompagni la denominazione dell’associazione…del tipo: Associazione di volontariato “la foglia d’oro” – insieme proteggiamo la natura. Il motto potrebbe essere: “c’è un bosco nascosto in via della foglia d’oro”.

Mai dare nulla per scontato..

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