BeAfundraiser!

Rapporti con le imprese e fac-simile di contratto di collaborazione professionale per un fundraiser

imagesIeri fa Nadia mi ha scritto quest’email:

“sono Nadia , Fund Raiser JR (2 anni di esperienza in cooperative e piccole associazioni) socia Assif, ho seguito con grande interesse la tua testimonianza al Festival del Fund Raising di quest’anno e ti devo ringraziare per le ottime informazioni e le valide dritte su come iniziare l’attività di Fund Raiser professionista.

Dopo il Festival sono tornata a casa con tanto entusiasmo e ho messo da parte ogni dubbio sul fatto di aprire o meno partita IVA come FR, e il 2 maggio l’ho fatto! Ho seguito le tue indicazioni su come farmi conoscere: passaparola, mailing, siti internet … Da questa attività promozionale della mia figura di FR ne è uscita una proposta di collaborazione di una fondazione.

Contemporaneamente ho altre proposte in attesa di conferma, di associazioni con finalità completamente diverse tra loro ma tutte più o meno sullo stesso territorio.

Quello che ti vorrei chiedere, vista la tua disponibilità ed esperienza di FR con la valigia, come si fa a non entrare in conflitto di interessi, nel caso in cui presenti i progetti nelle aziende?

Cioè le aziende non si “insospettiranno” nel vedermi con più progetti di diverse organizzazioni?

Sicuramente farò una selezione delle aziende, ma non è che ce ne siano un’infinità!

Un altra questione è il contratto da proporre all’organizzazione, sai dove posso trovarne un fac simile da mostrare al mio commercialista?

Ti ringrazio per l’attenzione dedicatami e per lo stimolo che mi hai dato in quell’occasione.

In bocca al lupo per tutto. Buon week end. Nadia”

Risposta:

Cara Nadia,

una bozza di contratto, che ho personalmente elaborato negli anni, te l’ho inviata via email. E’ una mia bozza che utilizzo per regolare i rapporti di lavoro. E’ molto semplice ed è basata su un’ obbligazione di mezzi e non di risultato. Non so quanto possa andare bene..(fino ad oggi ha funzionato), l’ideale sarebbe confrontarsi anche con qualche altro collega. Potresti chiedere ad Assif, visto che sei socia.

Per la seconda domanda, all’azienda “x” presenta uno o due progetti dell’associazione “y”…non credo che sia il caso di mettere sul tavolo carte da gioco di semi diversi, ovvero di diverse organizzazioni. Troppa confusione.. E comunque, rapportati sempre al caso concreto, al contesto, alla mission dell’associazione e alla buona causa.

In bocca al lupo per il tuo lavoro!!

Permettimi un consiglio…lavora lo stretto necessario….e impara a memoria quella meravigliosa poesia di J.L.Borges che è “istanti”…serve..

A presto collega!

Raffaele

14 Commenti
  1. Davide dice

    Caro Raffaele, sono nella stessa condizione di Nadia. Per caso potresti inviare anche a me un esempio di contratto di fund raising?

    Grazie mille! Davide

  2. Raffaele Picilli dice

    Ok, ti scrivo email così mi spieghi meglio come posso aiutarti.
    Saluti
    Raffaele

  3. francesco dice

    Salve Raffaele, anche io mi trovo nella stessa condizione di Nadia e Davide. potresti inviarmi una copia del contratto?
    Grazie mille
    Francesco

  4. Raffaele Picilli dice

    Ciao Francesco, mandami email a info@raisethewind.it. A presto. Raffaele

  5. Paolo Sala dice

    Opero per una associazione ne no profit e vorrei proporre una collaborazione ad un founraiser. Saresti così gentile da inviarmi il tuo esempio di contratto?
    Grazie!

  6. Raffaele Picilli dice

    Ciao,
    ho utilizzato un classico contratto che prevede prestazioni professionali legate ad una consulenza annuale in fund raising. Non ho usato un format o formule particolari.
    Penso che tu debba costruire un contratto che rispecchi le tue necessità. Non so, per esempio, è un contratto che prevede solo una semplice consulenza e quindi obbligazioni di mezzi e non di risultato? Oppure prevedi bonus per il raggiungimento di particolari risultati? E’ un contratto annuale, semestrale o mensile? Nel mio caso, prevede una consulenza per 12 mesi, nessun bonus e la possibilità di recedere.

  7. René dice

    Ciao Raffaele,

    sto avviando un’attività di fundraising a diversi livelli e vorrei sapere se potresti aiutarmi da un punto di vista formale/contrattuale:

    Avresti una bozza in word (modificabile) per un attività di raccoltà per beneficenza/onlus (è legale chiedere una fee nel non-profit)?

    Avresti un template per una raccolta di fondi per sponsorizzazioni?

    In entrambi i casi: è fattibile operare come persona fisica (senza p.iva)?

    R. L.

  8. Raffaele Picilli dice

    Ciao Renè,

    in bocca al lupo per la tua nuova attività! Come socio Assif, l’Associazione Italiana dei Fundraiser professionisti, non accetto mai percentuali sui fondi raccolti ma un fisso annuale o semestrale. Come saprai, fare fundraising non vuol dire solo raccogliere fondi…
    Di solito, le organizzazioni non profit non ricercano sponsorizzazioni ma solo donazioni. Ho poco sulle sponsorizzazioni.
    Se vuoi, puoi lavorare senza partita iva ma questo dipende molto da quanto pensi di guadagnare. Dovresti chiedere al tuo commercialista quando diventa necessario richiedere la p.iva.
    Buon lavoro!
    Raffaele

  9. ernesto dice

    Salve Raffaele, anche io mi trovo nella stessa condizione degli altri . potresti inviarmi una copia del contratto?
    Grazie mille
    Ernesto

  10. Raffaele Picilli dice

    Ciao, il contratto tipo che uso non prevede assolutamente una percentuale ma sempre un fisso annuale per la consulenza. Cerchi questo? Se si, ti mando una bozza appena posso. Saluti
    Raffaele

  11. Lisa dice

    Ciao Raffaele
    post molto interessante e molto attuale per me che sto cominciando l’attività di consulenza in questo periodo!
    Sono un po’ perplessa su come impostare i contratti e un esempio mi sarebbe utile.
    Ti invio la richiesta via mail.
    Grazie

  12. Raffaele Picilli dice

    Grazie Lisa,

    per prima cosa, il mio è un contratto fai da te…e quindi non è detto che vada bene per tutti e per tutto. E’ il classico contratto a prestazioni tra parte A (il cliente) e parte B (il consulente) i cui format sono sul web. Non è assolutamente contemplata la percentuale ma un fisso annuale diviso in 3-4 tranches. Nel contratto preciso che la mia è un prestazione di mezzi o servizi e non di risultato. Inoltre, non manca l’ elenco di tutte le cose che farò per il cliente e quelle che lui dovrà fare per me…tipo mettere a disposizione del personale volontario o pagato, dotarsi di particolari programmi per la gestione dei donatori, potenziare la comunicazione (sito web, borchure..ecc).
    A presto

    Raffaele

  13. gabriele dice

    io mi trovo nella situazione opposta dovrei fare un contratto ad una fundraiser con sui ci siamo accrodati per dei compensi a percentuale dato che non siamo ua non -profit, ma non ho idea da dove cominciare.
    qualcuno mi può aiutare?
    grazie

  14. Raffaele Picilli dice

    Un fundraiser professionista (se poi iscritto ad Assif l’Associazione dei Fundraiser professionisti, sottoscrive anche un codice etico che lo impegna al rispetto di alcuni comportamenti) non dovrebbe mai accettare di lavorare ricevendo in compenso solo una percentuale su quanto raccolto. Si dovrebbe partire sempre da un fisso, più dei bonus legati ai risultati.
    Cordiali saluti
    Raffaele Picilli

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