BeAfundraiser!

Fundraising: i Charity Shop nel Regno Unito, dati vendite 2011

 

 

 

 

 

 

Nel Regno Unito, tre organizzazioni non profit hanno rilevato durante il periodo natalizio, e rispetto all’anno precedente, un aumento significativo nel reddito generato attraverso i loro charity shop.

Oxfam ha comunicato che le vendite sono cresciute dell’11%. Per alcuni prodotti, come ad esempio la vendita di articoli per la casa e l’abbigliamento, l’aumento è arrivato al 25%. Si deve però ricordare, che nel 2010, le vendite di Oxfam subirono un tracollo.

Un portavoce di AGE UK ha detto che le vendite hanno avuto un aumento del 21% a dicembre 2011, rispetto all’anno precedente.

Un portavoce della Croce Rossa britannica ha dichiarato che i loro negozi hanno registrato un aumento delle vendite rispetto allo scorso anno ma sostiene che l’incremento potrebbe essere dovuto ai numerosi eventi organizzati nei loro charity shop a cavallo del periodo natalizio. Lo stesso responsabile ha anche dichiarato che nello scorso anno a Londra ha nevicato moltissimo e che questo ha scoraggiato molte persone dal fare acquisti tra dicembre e gennaio.

————–

Allego articolo preso da Luxury24 del Sole24ore online, firmato da Chiara Beghelli.

“Era il 1941, Londra era stata bombardata dai nazisti. Per sostenere i cittadini la Croce Rossa, al 17 di Old Bond Street, apriva il primo charity shop della storia. E, a distanza di sessantacinque anni, la capitale inglese non ha perso il suo primato nei negozi di charity. Molti sono nascosti, altri hanno luminose vetrine nei quartieri più posh, tutti celano tesori per chi ama ricreare autentiche atmosfere vintage, desidera qualcosa di raro ma con un’anima, e in ogni caso vuole spendere le sue sterline in negozi che le ridistribuiranno secondo il criterio del bisogno e non del profitto. Senza dimenticare, tuttavia, la dimensione fashion. Il risultato è una contaminazione battezzata “cheap chic”, “throwaway fashion” o “stylish alternative” che si respira un po’ in tutta la città.

Ci sono luoghi per i fashion addicted, come il Marie Curie Cancer Care shop, all’1 di Lichfield Terrace, nel quartiere di Richmond, dove trovare creazioni di Chloé, Gucci, Prada, Valentino e borse Mulberry. Spostandosi a Chelsea, c’è il British Red Cross (al 67 di Old Church Street), il charity shop al quale Manolo Blanhik e Catherine Walzer, che abitano nel quartiere, donano le loro creazioni originali. Invece Nicole Fahri, ogni due mesi, fa una generosa donazione a Crusaid (19 Churton Street, quartiere di Westminster) che ha anche un’ottima selezione di libri e musica. Lo scorso Natale, infatti, la Emi ha relegato più di mille cd di jazz. Dalle parti di Portobello, al 61 di Westbourne Grove, si trova invece Traid (un’organizzazione che finanzia progetti di sviluppo sostenibile nelle zone più povere del pianeta), prediletto da stilisti e giornalisti e lodato dal sindaco ecologista Ken Livingstone.

Per il puro vintage è meglio fare rotta verso il Salvation Army al 9 di Princes Street, dietro Oxford Circus e a due passi da Mayfair: magnifici i sandali anni Settanta e le pellicce ecologiche, i cappotti long-size e le pochette da sera. Se invece si cercano libri – vecchie o nuove edizioni – un’ottima selezione si può trovare all’Oxfam di Hampstead (61 Gayton Road), un negozio gestito dall’organizzazione che con i suoi volontari sostiene progetti di aiuto in 30 paesi. Un altro interessante Oxfam è al 71 di New Bond Street: è esclusivamente dedicato al menswear, con abiti di Herbie Frogg, Hugo Boss e Gieves & Hawkes.

I commenti sono chiusi.