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#Fundraising #politica n°53 : #2×1000, come comunicano i partiti?

due_x_mille_500Ospito sul blog, con grande piacere, un articolo a firma di Marina Ripoli, giornalista ed esperta di comunicazione politica. Marina Ripoli presenta lo stato dell’arte del 2 per 1000. Cosa stanno facendo oggi i partiti per chiedere ai cittadini sostegno attraverso questo strumento? Hanno capito che il fundraising non è solo raccogliere fondi? Purtroppo, il quadro non è dei più confortanti e dimostra che c’è ancora molto molto lavoro da fare.

 

“Mentre la campagna elettorale per le europee è ormai entrata nel vivo, i cittadini sono alle prese con scontrini, moduli e scartoffie per completare la propria dichiarazione dei redditi e qualcuno avrà già scoperto che l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile la scheda per la scelta della destinazione del 2 per mille a favore dei partiti politici.

Con l’approvazione della legge sull’abolizione del finanziamento pubblico diretto, ovvero con la progressiva riduzione dei rimborsi elettorali entro il 2017, è stato reso possibile già da quest’anno scegliere a quale partito destinare il 2 per mille del proprio imponibile Irpef. Il contribuente non deve fare altro che apporre la propria firma all’interno del riquadro corrispondente al partito politico scelto.

Nella scheda diffusa dall’Agenzia delle Entrate sono però presenti solo 11 partiti, ovvero quelli che già da quest’anno hanno i requisiti – statutari, di democrazia interna e di trasparenza dei bilanci – per rientrare nel registro nazionale dei partiti e che quindi possono accedere ai benefici previsti dalla legge: Fratelli d’Italia; Lega Nord per l’Indipendenza della Padania; Movimento Politico Forza Italia; Partito Autonomista Trentino Tirolese; Partito Democratico; Partito Socialista Italiano; Sinistra Ecologia Libertà; Scelta Civica; Südtiroler Volkspartei; UDC; Union Valdôtaine.

 

Ma come comunicano e informano gli unidici partiti circa la novità del 2 per mille?

Vediamo come è stata sviluppata la comunicazione online dei principali partiti presenti sulla scheda emanata dall’Agenzia delle Entrate.

 

I siti web di Fratelli d’Italia, PSI e SEL scelgono lo strumento della lettera.

Attraverso un banner specifico in home page (non inserito nella sezione “Sostienici”) Fratelli D’Italia permette di scaricare oltre all’apposito modulo anche unalettera-appello a firma di Giorgia Meloni. La lettera spiega la procedura da seguire per la donazione, ma rappresenta soprattutto il tentativo di motivare i militanti a sostenere il partito definendo il 2 per mille un’opportunità che non grava sulle tasche degli Italiani e che permetterà “l’acquisto degli strumenti indispensabili al Movimento per progredire ed affermarsi con maggiore vigore…”. Non manca il chiarimento della Meloni circa l’atteggiamento di FdI che resta critico verso la nuova legge.

La comunicazione del 2 per mille sul sito del Partito Socialista Italiano è centrale in queste settimane e si incarna in una breve ma efficace lettera firmata dal tesoriere Oreste Pastorelli. Il testo ben bilanciato tra funzione emotiva e funzione informativa spiega che per continuare a sostenere la propria struttura e organizzare iniziative politiche il PSI ha bisogno del sostegno e del contributo attivo dei propri iscritti e simpatizzanti. La lettera è raggiungibile dalla prima pagina del sito e rappresenta il contenuto della sezione “Sostienici”.

Anche Sinistra Ecologia e Libertà sceglie lo strumento della lettera raggiungibile dalla home page del sito ufficiale. Come Fratelli d’Italia e PSI, SEL sceglie quindi uno strumento di comunicazione che non è solo informativo e che ha lo scopo di rafforzare le motivazioni del donatore. Rispetto agli esempi precedenti manca però l’afflato dell’appello personale e se la lettera comincia con un familiare “Cara compagna, caro compagno,…” si conclude poi in modo freddo, ossia solo con il rimando ad un indirizzo email dedicato per ottenere maggiori dettagli.

 

Uno stile puramente informativo viene invece scelto dalla Lega.

La scelta del movimento padano è sbilanciata verso gli aspetti razionali della comunicazione. La pagina dedicata al 2 per mille, inserita nella sezione “Sostienici”, snocciola infatti punto per punto le “istruzioni” per la donazione. Un unico piccolo e non molto visibile pay off  – “Una scelta gratuita” – sintetizza il messaggio per cui il 2 per mille è una scelta semplice che non comporta alcun onere, e quindi uno strumento che dovrebbe rappresentare un vantaggio per chi dona ad un partito.

 

PD e Forza Italia inseriscono l’appello al 2 per mille in una strategia e in una piattaforma online strutturata per la raccolta fondi. Diversi però i messaggi di comunicazione politica lanciati.

Il Partito Democratico, ovviamente, rivendica la paternità della riforma che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti; ed è questo il messaggio principale comunicato nella pagina dedicata al 2 per mille, raggiungibile in modo facile e veloce dalla home page attraverso il  “pulsante” rosso in alto a destra.

Con linguaggio semplice e con l’aiuto di una grafica pulita e lineare il PD spiega perchè si parla di 2 per mille, cos’è e come effettuare la destinazione. Nella pagina sono inoltre presenti: un video esplicativo, materiali da scaricare (banner, infografiche) e una utilissima Faq per le domande ricorrenti. Ulteriore strumento è l’“Agenda del 2×1000” che dalla sagoma di uno smartphone invita il sostenitore a lasciare il proprio numero di telefono per ricevere un sms che ricorderà come devolvere il 2 per mille.

Se quindi il Pd mette in buona luce la nuova norma, è proprio “a causa” di quest’ultima che nasce il piano di raccolta fondi di Berlusconi, il quale d’ora in poi non potrà più finanziare in modo prevalente il suo partito. E’ recentissima quindi l’inaugurazione del sito Sostieni Forza Italia che punta a semplificare il più possibile l’atto della donazione liberale. Nella sezione dedicata al 2 per mille, segnalata anche qui da un evidente pulsante rosso, sono contenute tutte le informazioni utili al sostenitore. Non vi è una comunicazione specifica relativa al 2 per mille, ma la donazione viene in ogni caso spinta dalla grafica imponente della piattaforma che propone le foto di un Berlusconi ‘in azione’ tra la folla di sostenitori, Inoltre è ben visibile nell’header del sito lo slogan di punta “Dai una mano. Sostieni Forza Italia, forza di libertà” e il link che rimanda alla lettera motivatrice firmata da Berlusconi.

I siti di UDC e Scelta Civica non presentano al momento nessun rimando al 2 per mille e quindi nessuna tipologia di comunicazione.

Chi invece fa una comunicazione “contro” il 2 per mille è il Movimento Cinque Stelle.

Il Movimento, che non si definisce un partito (non è iscritto all’anagrafe dei partiti e non ha uno statuto), dichiara di non volere in alcun modo i soldi del 2 per mille. Ricorda la restituzione dei 42 milioni di euro di rimborsi elettorali e rammenta che non servono soldi pubblici per fare politica.

In conclusione, sembra che i partiti si stiano attrezzando per la conversione della propria comunicazione verso il nuovo scenario di “raccolta fondi permanente”. C’è da chiedersi però se tutti questi partiti alla comunicazione online stiano affiancando una vera e propria pianificazione realizzata da professionisti competenti in materia di fundraising e people raising politico, e se stiano pensando all’attivazione di programmi di formazione ad hoc per tutti i livelli delle organizzazioni politiche. Perchè è bene specificare che fundraising e raccolta fondi non sono la stessa cosa.  Il fundraising è un’attività professionale che punta alla fidelizzazione dei sostenitori e quindi non alla donazione occasionale ma a quella periodica. Il 2 x mille nello specifico è uno strumento più vicino al concetto di “raccolta fondi” ma che può in questo momento rappresentare un primo passo verso il sostegno attivo e costante. E’ infatti la prima vera e propria prova a cui si sottopongono i partiti, che però andrà verificata con l’effettiva capacità di attirare fondi in modo continuo e tale da poter sostenere le macchine partitiche. Per questo fare fundraising richiede conoscenze specifiche, una corretta programmazione e un’efficace comunicazione interna ed esterna all’organizzazione politica. È quindi la comunicazione politica la chiave di volta del fundraising, è la relazione il terreno comune sul quale si muovono entrambi, e l’obiettivo è la creazione e il consolidamento di un legame fiduciario con i cittadini/elettori.”

Marina Ripoli

Tw @marinaripoli 

2 Commenti
  1. Simona Biancu dice

    Articolo molto interessante. Avevo fatto anch’io un’analisi (più ristretta) sui siti di alcun partiti qualche tempo fa.
    Sono d’accordo con l’osservazione che fundraising e raccolta fondi non sono termini equivalenti. La mia impressione è che i partiti (i loro addetti) abbiano parecchio di studiare in quanto a coinvolgimento, motivazione, call to action…ma perlomeno questo è un primo tentativo, vedremo a cosa porterà in termini di adesioni (e non sono ottimista).

    Simona

  2. Raffaele Picilli dice

    Io e Marina abbiamo l’impressione che la voglia di migliorarsi sia pochissima. C’è molta molta improvvisazione e in tanti hanno un’idea “astratta” e molto convenzionale del termine fundraising: raccogliere fondi. In questo, i media non ci aiutano assolutamente. Tendono troppo a semplificare…

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