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Il fundraising e gli eventi: qualche riflessione

Nell’era del digitale, il fundraising spesso vive online ma non c’è niente di meglio che incontrare personalmente i propri donatori, meglio se mangiando insieme qualcosa.

Gli eventi sono un sistema assolutamente efficace per dar vita ad esperienze nuove e per ravvivare il senso di partecipazione alla buona causa dei donatori.

Secondo EventBrite, sistema online di distribuzione biglietti per eventi, il 75% dei c.d. millennials, vogliono spendere il proprio denaro per partecipare ad eventi di raccolta fondi che gli consentano di sentirsi maggiormente vicini alla causa. Questo vuol dire che l’online va anche bene, ma meglio se si tocca con mano la buona causa. Una sorta di connessione che passa dall’online all’offline.

Gli eventi richiedono molto tempo per essere organizzati ma, volendo riassumere, potremmo dire che ci sono solo due tipi di eventi: quelli che riescono e quelli che non riescono. Pensare ad un evento di fundraising solo per raccogliere fondi è un grave errore. Il fundraising serve ad incrementare le relazioni perché senza di quelle donatori e donazioni non arriverebbero o non continuerebbero ad esserci.

Cosa non fare ad un evento? Iniziare e terminare l’evento tardi, consentire agli oratori di parlare più di 40 minuti (qui vanno calcolati saluti iniziali, testimonianze, interventi dei donatori..ecc), invitare il target sbagliato, non raccogliere i dati dei partecipanti, avvelenare gli ospiti…e molto altro. Se vuoi altri consigli o vuoi confrontarti, scrivi: picilli at raisethewind.it

Buon lavoro!

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