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Fundraising per la sanità: peccato non averci pensato prima

Come sempre, durante le emergenze, non mancano le raccolte di fondi a sostegno di progetti o di Istituzioni. In questi giorni possiamo ascoltare o leggere gli appelli a sostegno dei tanti ospedali (o di intere Aziende Sanitarie) impegnati in prima linea nella lotta al corona virus. Non sempre gli appelli arrivano direttamente dagli ospedali, alcune volte da privati cittadini che attivano raccolta di fondi online.

In Italia, purtroppo, sono pochissimi gli ospedali con propri uffici fundraising, oltre il 90% tra Nord e Centro. Un peccato, specialmente oggi. Un ufficio fundraising è già organizzato per le raccolte di fondi, ha ben chiare le necessità, i processi e gli spazi di azione della struttura sanitaria. Chi fa fundraising conosce bene parole quali rendicontazione, trasparenza, etica nell’accettazione del donatore e specialmente la differenza tra donazione, sponsorizzazione e pubblicità. Un ufficio fundraising ben avvitato ha già il suo elenco di donatori regolari, grandi e piccoli. Questo, in caso di emergenza, velocizza le donazioni.

Speriamo che alla fine di questo lungo tunnel, tutti i grandi e piccoli ospedali italiani, inizieranno ad utilizzare il fundraising in maniera regolare e sistematica, dotandosi di proprie strutture interne. Non lavoriamo sempre in emergenza…non dimentichiamo.

 

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